venerdì 4 ottobre 2013

GOD SAVE THE STATUS QUO.

La fine di Berlusconi potrebbe coincidere con la rinascita di una forza cosiddetta 'moderata' (come la vecchia Dc) che intende mantenere lo status quo in contrapposizione ad altre forze politiche che intendono innovare dal profondo, con punte di estremismo. La politica italiana è un eterno ritorno, un continuo déja-vu. La marca indietro del Cavaliere è un momento di riflessione e riorganizzazione. Ora però è palese che non c'è più futuro politico per lui: Quello lì dovrà accettare la decadenza e trasferirsi agli arresti domiciliari dove sprofonderà nell'oblio. Ma non rinuncerà ad avere voce in capitolo nella cosa pubblica tramite il Pdl e Angelino Alfano. 
La caduta del Governo Letta avrebbe portato i seguaci di Berlusconi nel baratro con lui, mentre ora il Pdl riacquista un dibattito interno plurale. E' anche vero che potrebbe essere un bluff per conferire una veste di rispettabilità al suo delfino, un modo per dargli visibilità in vista di una futura leadership. Berlusconi è politicamente fallito, ma le sue aziende non lo sono ancora: Quello lì deve posizionare al governo uomini fidati che possano salvarle dal baratro della crisi. E se il governo cade, dovrà disporre di un candidato forte da opporre a Renzi: Alfano è l'unico che possa rivestire questo ruolo. 
Letta e il delfino di Quello lì potrebbero insieme formare una nuova forza di centro, che rinnovi gli interessi della vecchia e corrotta classe politica: per descrivere l'attuale situazione politica, vorrei parodiare un pezzo dei Sex Pistols: 'God save the status quo and no future for you. Nessun futuro per te, soprattutto se sei under 30. 

Marco Di Caprio.

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