giovedì 10 ottobre 2013

La paura outcoming e incoming dell'Italia cavalcata da Grillo.

Il giorno in cui apprendo del grande successo in Francia del Movimento Nazionale, comincio a capire quanto l’Europa, soffocata dall’economia mondiale stia diventando, nelle varie manifestazioni nazionali, xenofoba, esterofoba, violenta verbalmente e fisicamente. Hollande è preoccupato. Ma caro Hollande, che dovrebbe dire l’Italia?
Infatti proprio oggi esce un nuovo post di Grillo dal titolo “Reato di clandestinità”[1]. Tutti si meravigliano, tutti esprimono il proprio diniego. Ma da un Movimento che faceva l’occhiolino a Casa Pound, quale proposta alternativa si poteva avere? Una precisazione: da notare, con grande gioia che l’opinione dei due capoccia non corrisponde con quello degli onorevoli e senatori a 5 stelle, i quali hanno dimostrato di essere coerenti con i principi umanitari di cui credevano essere portavoce. Eh, no. Non ci siamo. Grillo lo ha ribadito più volte nei suoi comizi: Beppe ha mostrato la volontà di chiusura dell’Italia, su diversi fronti. Vediamoli:

-          Prima cosa la chiusura dell’Italia verso l’Europa (politica anti-outcoming). La paura di essere schiacciati dalla Germania, ha indotto Grillo, secondo un’analisi semplicistica e con ottica prettamente europeistica ma anche senza un minimo di visionarietà sul futuro, a proporre una chiusura all’euro entrando di nuovo alla Lira. In un primo momento devo essere sincera che mi sono quasi persuasa di questa soluzione, perché leggendo articoli di alcuni economisti avevo notato quanto l’Italia guadagnasse da questa scelta. Ma il problema è un altro. Ormai l’Italia non è niente se non c’è l’Europa. E questo non vale solo per l’Italia ma per tutti gli stati dell’Unione Europea. Guardiamo un attimo un mappamondo. Quanta superficie ha l’Europa? Quanta crisi sta avvertendo l’Europa? I paesi che stanno dimostrando capacità e risorse economiche non sono solo Cina e Brasile ma tutti gli altri Paesi in via di sviluppo, i quali, consapevoli della grande debolezza dell’economia occidentale stanno entrando in gioco, e velocemente. Ora, con questi colossi che si affacciano e crescono sempre di più (e noi contribuiamo ad alimentarli poiché i prodotti cinesi sono molto più economici di quelli italiani), che opportunità ha l’Italia senza l’Europa. Se qualcuno di buona volontà riesce a spiegarmelo ne sarei felice. L’Italia, da sola con il settore moda e la gastronomia? Un settore automobilistico che investe all’estero, l’Alitalia che non esiste, gli altri campi industriali fagocitati, e scusate…ah, sì. Il famoso artigianato italiano. Ma dove andiamo? Se non uniamo le forze di tutti gli stati europei, finirà che l’Europa sarà il grande relitto del Mondo, messo sotto vetrina solo per andare a vedere il passato di una civiltà antica. E da questa osservazione si può capire che, a mio avviso, anche in un futuro, la vera forza dell’Europa e dell’Italia in particolar modo è il Turismo. Come ha acutamente osservato Diego Della Valle[2] (uno dei pochi imprenditori italiani che sappiano il loro mestiere applicando un’ottica trasversale) bisogna ripartire dal turismo per rilanciare l’Italia in Europa, e l’Europa nel mondo. Se poi ci chiudiamo, ecco che diventeremo automaticamente la Calabria dell’Europa.  E il rudere antico del Mondo.
-          Seconda chiusura dell’Italia verso l’immigrazione (politica anti-incoming). La paura economica cavalcata da Grillo nella precedente affermazione, ritorna anche nel post di oggi nella denuncia all’abolizione del reato di clandestinità. Una domanda che mi sono sempre fatta ascoltando Grillo e la Lega: si può fare politica usando le paure dell’uomo?[3] Grillo appare convincente a tutta quella popolazione che non riesce a sostenere economicamente la propria vita: li chiama personalmente davanti al tribunale del voto al M5S. Il concetto basato sul perbenismo e cieco egoismo è: gli extracomunitari lavorano, gli italiani no, perché dobbiamo tenere questi a casa nostra, perché dobbiamo accogliere persone che ci tolgono quello che è nostro? Caro Grillo, il diritto umano è solo tuo? Caro Grillo, la terra è solo tua? Caro Grillo non fai parte di un’umanità o non ti riconosci nell’uguaglianza dei popoli? Caro Grillo non pensi che tu sei stato molto fortunato e furbo ad avere tutti gli agi che hai e che invece ci sono persone che vivono in paesi terribili in cui non hanno mai vissuto pace politica o pace economica? Caro Grillo, sei investito dall’alto per decidere chi deve vivere e chi no? Cosa cambia dal “farsi i fatti propri” del berlusconismo? Che Berlusconi lo faceva semplicemente con la sua villa e che ora tutta l’Italia lo fa con gli altri paesi secondo il principio: sto in difficoltà, andate a cagare tutti perché devo sopravvivere solo io? Un calcio di qua e un calcio di là, via qualche diritto umano, adottiamo qualche diritto europeo, facciamo un ritaglio di qua, cerchiamo di progredire così. E invece dietro si nasconde la più grande involuzione umana, la cecità dello Stato chiuso per paura, l’incapacità di considerare l’intera umanità nella sua completezza, complessità. Non si tratta di fare i perbenisti. Si tratta di essere umani, concetto e sentimento che a vedere dalle manifestazioni di Casa Pound nel quartiere Vittorio Emanuele di Roma, è stato completamente dimenticato. Una paura intrinseca dell’uomo, quella di perdere la propria identità e di perdere in generale ha cavalcato la crisi economica del momento abbinandosi alla paura della mancanza di denaro.
Sono dell’idea che calpestare i diritti fondamentali di un qualsiasi essere vivente attraverso una legge che renda lecito il danno etico a causa del problema materiale dell’uomo sia la più grande illusione che possa portare l’uomo nel buio.
 Miriam Di Carlo



[1] Accanto potrete comprare anche il nuovo libro di Gianroberto Casaleggio che, dopo l’intervista concessa a Oggi o Chi (non frequento questi giornali) invia il suo nuovo messaggio alle nuove generazioni attraverso un’ironica stigmatizzazione della propria vita. Come se l’ironia possa eludere dall’impressione che ci sia dietro un intento quasi mitico. Gianroberto, ma prima di questo, chi eri?
[2] Diego Della Valle ha recentemente sovvenzionato i lavori di restauro del Colosseo. Ora pensateci…il simbolo nazionale italiano, che ha 2000 anni, ristrutturato. Bene, che sia uno stimolo di rinascita dell’Italia intera.
[3] Alla fine persino Berlusconi ha fatto leva sulla speranza. Su una speranza cieca e illusoria, priva di senso e completamente vuota ma ha puntato su una speranza: la visibilità glitterata dell’uomo e il condono delle proprie inettitudini morali. 

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