mercoledì 26 giugno 2013

Povera Italia.

L'ex-presidente del Consiglio potrebbe lanciare sua figlia Marina come successore: ormai in condizioni difficili per i processi in cui è coinvolto - Mediatrade e Ruby in particolar modo. Il primo dovrebbe andare in prescrizione a luglio 2014, ma la sentenza definitiva potrebbe arrivare molto prima. Per l'altro la prescrizione cadrebbe tra una decina d'anni, il che rende impossibile una sua attuazione. L'ex-premier è nei guai e rischia davvero tanto a tal punto che starebbe pensando alle elezioni anticipate, lanciando la successione di sua figlia. 

L'imprenditrice, ora presidente di Mondadori, è sergente di ferro, donna energica, cresciuta con gli stessi non-valori del padre. Lo si evince, a mio parere, dalle violente dichiarazioni contro i giudici fatta sia ieri, ma anche in passato. Marina B. dovrebbe poi candidarsi per il centro-destra per opporsi a Renzi del Pd e a Grillo: tra i tre nessuno di questi sembra avere il profilo di un leader serio. La prima si oppone alla magistratura come il padre, il secondo è attento al lato comunicativo della propria figura, ma per nulla interessato ai contenuti del proprio profilo di politico. Dulcis in fundo Grillo è il leader di un partito politico completamente asservito alla sua brama di potere e ai suoi variabili moti d'animo. Io penso che le elezioni sarebbero da evitare: nell'oscurità vedo solamente una soluzione. 

Un'eventuale sfiducia da parte di Berlusconi nei confronti dell'esecutivo potrebbe aprire uno scenario di alleanza tra la parte migliore - o meno peggio - del centro-sinistra e i dissidenti grillini. Grillo ormai è inascoltabile: piuttosto che un homo novus della politica italiana è un Berlusconi 2.0. Controlla il partito con metodi dittatoriali, poiché mette a tacere qualunque dibattito interno, e inveisce contro i giornalisti e la stampa proprio come l'ex-premier, che invitava gli italiani a non leggere i giornali. Povera Italia.

Marco Di Caprio.

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