sabato 11 febbraio 2012

L’ansia dell’Internauta

Il XXI secolo forse può essere descritto come un secolo pieno di movimento, mai statico, “nervoso” e pieno di ansia e timori. Questo è possibile notarlo nella vita di tutti i giorni (soprattutto nelle metropoli), nella velocità con cui vengono trasmesse le notizie e anche dagli inutili allarmismi che vengono creati. Ma l’ansia ormai non viene più trasmessa dalla vita quotidiana o dalla televisione. Essa può prendere anche il più ignaro internauta, se naviga in alcuni siti specifici.

Internet è stata probabilmente una delle invenzioni più innovative dell’ultimo secolo. Attraverso un semplice computer è possibile collegare due o più utenti, anche a distanze enormi. Ci si può informare di tutto, dalla borsa alle notizie di sport, da quando escono i saldi a quando passa un determinato mezzo pubblico. Ma siamo sicuro che sia tutto così rosa?

Vi sono alcuni siti internet che, sfortunatamente, producono un effetto diverso da quello sperato. Effettivamente, soffermandoci sui portali che riguardano la medicina in generale e le malattie in particolare, è possibile leggere ogni tipo di informazione. Ma queste informazioni la maggior parte delle volte vengono prese troppo in considerazione. Si pensi al fatto che una semplice influenza si può tramutare, nella mente dell’internauta, nella prima fase della HIV (quella nella quale si manifestano appunto sintomi influenzali). Un altro esempio classico è quello delle palpitazioni che quasi sempre vengono scambiate per problemi di cuore.

Visitando i vari forum presenti nella rete è possibile notare tutte queste preoccupazioni, ansie e paure. Il problema è che sarebbe impossibile vietare a chicchessia di pubblicare per il web i propri articoli riguardanti tale materia. Questo perché andrebbe contro una delle “leggi” del web, quella della libertà di pubblicare qualsiasi cosa (anche se ormai molti siti vengono censurati o bloccati). Ma il problema è semplice. Ci si chiede come è possibile che della descrizione di una semplice malattia, anche la più innocua, vengano sempre prese solo in considerazione gli effetti più rari o che da dei semplici sintomi  vengano scambiati per malattie incurabili e mortali? È mai forse possibile che dai piani superiori ci vogliono così ingenui, creduloni e paurosi per controllarci meglio?

Un comportamento del genere sembra inspiegabile. Perché invece di vivere la vita bisogna arrovellarsi il cervello con problemi inutili?

Forse sarebbe meglio censurare questi siti o cercare di limitarne l’accesso. Forse chi di dovere dovrebbe cercare di evitare paure inutili invece di concentrarsi su siti che promuovono il file sharing. Ah già, lì ci girano troppi soldi.

AM

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