sabato 11 febbraio 2012

MANIFESTO.DI GENERAZIONE PERDUTA.



Noi crediamo nell'indipendenza del giornalismo, nella libertà di informazione e di pensiero, così come è sancito dagli artt. 15 e 21 della Costituzione. Ma crediamo anche nel diritto libero di critica, che non sia paradigma distruttivo dell'esistente ma analisi volta a smuovere le coscienze. La critica ovviamente non sarà mai diffamazione, come è giusto per onestà. Il giornalismo in Italia è sempre stato vincolato alla politica ed ai poteri forti. Il sovvenzionamento all'editoria e la redazione dell'Ordine professionale dei giornalisti, che non esiste in altre nazioni, hanno piuttosto non regolamentato il settore, ma hanno tappato le ali a giovani ed emergenti scrittori, che spesso, subordinati in redazioni grigi di giornali mediocri, sono stati costretti a diffondere le idee delle élite del paese. 


Noi crediamo quindi nell'indipendenza dei giovani. Crediamo che la nostra generazione possa essere migliore della precedente, che è non solo spoliticizzata ma anche nichilista. Siamo sicuri di poter cambiare la società, a patto che sapremo comunicare informando. E già troppo spesso i giovani, diplomati e laureati, guardando alla loro scarsa formazione culturale e mirando solo ad un voto di laurea piuttosto che ad un bagaglio culturale, si sono lamentati della mancanza di lavoro. Diciamo a loro: il denaro è il mezzo, la cultura è il fine; lo scopo della vita non è il denaro, ma la cultura. Il denaro è il mezzo per raggiungere un arricchimento interiore, che miri al progresso. 


Noi crediamo nella valorizzazione di una cultura letteraria, filosofica, scientifica, storica e musicale. Un crogiolo di esperienze nel vortice del presente, volto a diffondere una cultura globale, che miri alla valorizzazione delle differenze e non alla soppressione delle identità. 


Noi crediamo nella valorizzazione delle discipline scientifiche ed umane per sviluppare un potenziale intellettivo umano latente, che miri al bene. Le nostre attività però saranno affiancate dalla politica e dall'attualità, tramite cui si può comprendere la realtà. 


Noi crediamo che la gioventù sia la speranza, che possa cambiare la società fatta di nepotismi, cricche e caste, che appesantiscono e soffocano la nostra nazione. Biasimiamo la vecchia generazione dell'evasione fiscale, della disonestà che mira alla grettezza ed al profitto, della mafia nel Palazzo, dell'alienazione, dell'ignoranza e del populismo, strumenti di controllo della popolazione per le lobbies. 

La nostra generazione del vigore, della denuncia sociale, di una politica più onesta, di maggiore giustizia sociale, di un mercato del lavoro migliore e più dignitoso, della critica non fine a se stessa. La nostra utopia mira a costruire, ed a migliorare la società, per quanto ci è possibile nel nostro piccolo. Noi siamo la generazione che vuole morire e bruciare prima di invecchiare e di degenerare. Il nostro è il vigore e la forza dell'onesta.


La redazione.

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