sabato 13 luglio 2013

SILVIUS (IN)VICTUS

Il 31 luglio potrebbe essere un giorno di festa: spero che il giorno del compleanno di mio padre, che era l'opposto del Cavaliere da tutti i punti di vista, sarà il giorno del tracollo di B. Ma forse ci libereremo di lui solamente dopo la sua morte, come affermava proprio mio padre: finché non lo si vedrà defunto, non starà ai margini della vita politica.

Quasi certamente sarà condannato al processo Mediaset, perché l'accusa di evasione fiscale istruita dalla Procura di Milano ha solido fondamento. Purtroppo non andrà in galera, perché, per questo genere di reati, alle persone over 70 sono previsti i domiciliari. La sua pena, per effetto dell'indulto, si ridurrà ad un anno, che possono essere scontati non ai domiciliari ma in un altro modo, stabilito concordemente con i servizi sociali.

Che cosa potrà fare Quello lì in seguito ad una condanna in via definitiva? Se l'interdizione dai pubblici uffici sarà confermata, il Cavaliere non farà cadere il governo; continuerà a gestire la cosa pubblica tramite il suo 'cane', il fido Angelino. Se abbandonasse l'esecutivo, non sarebbe certo di portare il Paese alle urne: metà del Pdl non vuole le elezioni, mentre Pd e M5S sono concordi nel volerle evitare. Se minacciasse le elezioni, spaccherebbe il suo partito e lascerebbe lo spazio ad un nuovo governo di cui i grillini diventerebbero il perno. 

Che cosa farà il Cavaliere? Se è quasi certa una sentenza a lui sfavorevole in Cassazione, è altrettanto quasi sicura la sua fedeltà a Letta. Se invece dovesse sfiduciare l'esecutivo, Quello lì, relegato ai margini della vita politica, sarebbe fagocitato in poco tempo. Forse il 31 luglio non sarà la sua fine, ma la sua fine si sta inesorabilmente avvicinando.

PS Ringrazio la mia carissima amica Miriam per le belle parole che ha scritto nell'articolo di ieri in merito alla discussione della mia laurea.

Marco Di Caprio.  

Nessun commento:

Posta un commento