martedì 12 novembre 2013

ADDIO AL POTERE BERLUSCONIANO

Berlusconi arringa i suoi falchi. Alfano farà la fine di Fini e le sue colombe saranno immolate. Il padrino non perde occasione per minacciare, ma ormai è abbastanza inoffensivo. La sua decadenza è ormai imminente, ma non è escluso un  suo passo indietro prima del voto contro di lui in Senato. La decadenza è certa perché in commissione è stato decretato il voto palese, già definito dai giornali berlusconiani come una decisione contra personam. In verità è la prima volta che un voto sul singolo diviene palese. Se fosse stato segreto, parlamentari apertamente contro di lui l'avrebbero salvato. Sarebbe stato il caos politico, perché molti sarebbero stati accusati di mentire sulle proprie opinioni riguardo al Caimano. 

Il voto palese ha evitato questo scenario, ma ne ha aperto un altro. La certezza della decadenza ha spinto il Cavaliere a prendere precauzioni, a minacciare in anticipo sui tempi la caduta del governo. Letta e Alfano temono i media berlusconiani e temono una campagna mediatica che denigri il lavoro da loro svolto in ambito economico e finanziario. Probabilmente la politica economica dell'esecutivo guidato da Enrico Letta non è del tutto fallimentare, ma non innova. La manovra decisa da Letta evita il default, ma non prevede politiche per la crescita. Berlusconi farebbe certamente di peggio, come i suoi precedenti governi dimostrano, ma tenterà di utilizzare le debolezze dell'esecutivo delle larghe intese a suo favore. Per scopi elettorali. 

Letta e Alfano temono le accuse berlusconiane in merito alla legge di stabilità e sanno di non avere il suo potere mediatico. Ma bisogno anche tener conto che Silvio è un uomo vecchio, stanco e fortemente indebolito. Inoltre i suoi media hanno oggi una scarsa influenza: Mediaset è rimasta quella di 20 anni fa, non si è innovata e non è entrata nel web. La rapida ascesa dei nuovi media ha decretato la 'decadenza' di Mediaset e l'irrilevanza dell'imponente potere mediatico berlusconiano, che ora è un dinosauro in via di estinzione. 

Marco Di Caprio.

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