lunedì 20 febbraio 2012

SANREMO: FESTIVAL DEL CONFORMISMO E DELLA SPAZZATURA SONORA.

La vittoria di Sanremo è di Emma Marrone, uscita dal talent di Amici, che è riuscita a prevalere in finale con Arisa e Noemi. Una canzone con un motivetto semplice e un testo sicuramente impegnato sul piano del sociale, ma in maniera poco incisiva. Ma niente che scuota le coscienze, nulla di nuovo. Il festival di Sanremo è stato sempre lo stesso: mai testi che parlino delle piaghe della società in maniera esplicita, mai canzoni sulla droga, sulla gioventù bruciata, nessuna minima allusione sessuale o alla corruzione del clero, o contro la casta dei politici, i poteri forti, le lobbies.

Niente che dipinga la realtà italiana nella sua complessità. Niente sul razzismo, sull'omofobia, sulle discriminazioni, sulle differenze che caratterizzano il popolo italiano, che mai si è sentito davvero unito. Alcune canzoni sembrano adatte a smuovere le coscienze, a criticare la società in maniera costruttiva, ma alla fine la critica a tutto spiano, come l'ha fatta Celentano nel suo monologo, non dice nulla e non dice niente.

Sanremo è una manifestazione sponsorizzata dalla Rai e dalla pubblicità; i direttori di rete di Rai Uno ne curano la produzione. E la prima rete televisiva nazionale è il massimo del conformismo e della disinformazione in qualunque ambito dello scibile. Basta guardare il telegiornale: cinque minuti di politica e venticinque di cronaca, gossip e spettacolo. Le vere notizie non emergono; da Raiuno esce un'immagine della società fatta di buonismo, edulcorata, che non è la realtà. E' un po' simile a Famiglia Cristiana e l'Avvenire, giornali della Chiesa che diffondono un'immagine della società non vera. Questi fanno morale, ma sono influenzati dagli stessi cardinali che non accettano le normative internazionali dell'Onu sulla tracciabilità finanziaria e fanno affari illeciti. Celentano ha detto che andavano chiusi. Aveva ragione, ma avrebbe dovuto spiegarne i reali motivi.

Sanremo è la punta dell'iceberg di questa disinformazione diffusa in tv. Non è una manifestazione musicale, ma uno scempio. L'unica vera artista che ha calcato l'Ariston è stata Patti Smith. E non era di certo in gara. Le canzoni in gara da trent'anni parlano degli stessi argomenti, sono lunghe non più di quattro minuti, non presentano neanche un minimo di virtuosismo, sono banali e neanche degne del karaoke per una sera in compagnia con gli amici.

Sanremo ha perso di vista gli anni Sessanta, la rivoluzione jazz, quella rock, quella elettronica, ambient, avant-garde. Dal palco di Sanremo sono dipinti come geni della musica Adriano Celentano e Gianni Morandi. Lo stesso Morandi, analfabeta musicale, è stato fischiato e gettato fuori dal palco di Milano nel 1969, quando aveva tentato di aprire il concerto ai Led Zeppelin.

Gino Castaldo ed Ernesto Assante, giornalisti musicali di Repubblica, hanno scritto dal loro blog che si sono sentiti male quando i Matia Bazar sono stati introdotti dalle note dei Pink Floyd. Ma gli stessi etichettano come rock i Coldplay, che fanno canzonette, e tessono l'elogio di Tricarico o Neffa. Sono gli stessi giornalisti che all'Auditorium di Roma non hanno vergogna di tenere lezioni di storia del rock, senza sapere neanche cosa sia il rock.

Il panorama musicale italiano è molto fertile, ma i veri artisti mai potrebbero emergere da Sanremo, che non è un festival musicale ma un cabaret di maschere posticce, una farsa carnevalesca in cui ciò che è detronizzato è anche elogiato allo stesso tempo. Celentano, nel fare una critica imprecisa dei preti in questo clima di Carnevale, li ha criticati e nello stesso momento gli ha dato modo di replicare con facilità alle sue parole poco incisive, tipiche da attivista politico mediocre del primo anno di un liceo. Sanremo è festival della canzone italiana, ma ancora non capisco dove fossero le canzoni. 

Marco Di Caprio  

1 commento:

  1. condivido in pieno, Marco! ma d'altronde cosa ci si può aspettare da un festival in cui le protagoniste femminili sono troie e il conduttore è un vecchio decrepito che non ha mai avuto talento!? E' il festival del gossip, altro che festival della canzone.


    Enza

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