Ho studiato attentamente il ruolo di Giorgio Napolitano come
Presidente della Camera dei Deputati durante la XI Legislatura: una legislatura
difficile, caratterizzata da scandali, tangenti, amicizie torbide, personaggi
silenti che passano come bisce dietro le poltrone lasciando solamente brividi
irrisolti. Se la parola abusata in questo periodo è “Responsabilità” a quel
tempo era “serenità”: i deputati si scaldavano facilmente, troppo inclini a
fare lo scarica-barile, ad additarsi vicendevolmente, consapevoli di essere rei
davanti alle dichiarazioni di Craxi. Giorgio Napolitano riuscì a mantenere
sempre un grande equilibrio all’interno della Camera, calmando le forti
esternazioni di Bonino e Pannella, mitigando i toni di Sgarbi, permettendo che
Craxi potesse fare mea culpa ma anche incentivasse la confessione dei peccati
collettivi che non avvenne. Quello fu un momento storico, eppure tutti facevano
riferimento a Napolitano e la Prima Repubblica si chiuse con un grande
moderatore-cardine, che più volte richiamò l’allora Presidente del Consiglio
Amato all’ordine. Poche volte fu assente e la sua coerenza, lucidità e
lungimiranza si sono palesate più volte durante la Presidenza della Repubblica.
MA bisognava osare. Rodotà ora appare più una questione di
principio che reale convinzione: bisognava sfruttare un’ignoranza. Quel M5S che
vorrebbe fare tabula rasa del passato, falcidiando a destra e a manca, mettendo
in crisi l’ordine della Costituzione, ha assunto come vessillo della propria
battaglia proprio la personalità che più di tutti è garante dell’ortodossia
Costituzionale. E tutto il Movimento, dai bassi ranghi fino ai vertici
iperuranici eterei della Cas-Ass, si erano dimostrati a favore di una scelta
che andava contro il fondamento distruttivo con cui è nato tutto questa
amalgama polimorfa. Bisognava sfruttare questa ignoranza e ci saremmo sentiti
più sicuri da eventuali attentatori alla Carta Costituzionale.
MA Napolitano non è il segno dell’inciucio: no. Napolitano è
il simbolo di un uomo che vorrebbe garantire pace, stabilità al paese e l’ha
fatto richiamandosi alla forma comunicativa che è in grado di far proseguire l’umanità:
il dialogo, il confronto, l’unione per un bene comune, che trascende. Saranno
felici ora i Corazzieri n°1 e n°2, sarà felice “la viva e vibrante
soddisfazione” di Crozza mentre la signora Clio, che già aveva prenotato il
marito per una bella vacanzuccia fatta di Burraco e passeggiate placide, ha
dovuto chinare di nuovo il capo verso la grande amante di Giorgio: l’Italia. E
disfa le valigie. Mannaggia, il Quirinale, con tutte quelle tappezzerie è pieno
d’acari della polvere.
Infine i partiti.
I partiti che fine fanno? Non può esistere un partito di sinistra.
Per il fatto che la democrazia di sinistra e l’ideologia che la caratterizza si
basa sulla garanzia dell’identità di ogni individuo, non si avrà mai la
compattezza supina dietro la mente o lo sponsor di uno solo. Il PdL è coeso perché
tutti rispondono ad un’ideologia: Berlusconi. Il M5S è coeso perché risponde a
quello che passa Grillo(*). Il Pd invece lascia tutti liberi di essere, di
credere, di pensare e tutti dentro per il bene comune. Ma tra bersaniani,
renziani, dalemiani, giovani turchi, cattocomunismi, ex-margherita e ex-ulivo,
veltroniani sembra di stare in un grande supermercato in cui proliferano le più
svariate marche di prodotti alimentari: e ora, quale scelgo? Tutti mi sembrano
buoni!
*(Tra l’altro l’avete comprato il Dvd di Grillo? E’sponsorizzato
sulla banda laterale del suo blog. Potete comprarlo in comodo cofanetto e i
proventi verranno devoluti per un sapone biologico creato tramite il cerume e
le secrezioni sebose dei migliori grillini. Anche noi potremmo sponsorizzare
nostri libri sulla banda laterale e finanziare questa testata ma non lo faremo.
Vogliamo stimolare il dibattito, e non il mercato personale).
Miriam Di Carlo.
Nessun commento:
Posta un commento