mercoledì 28 maggio 2014

RINASCITA DEMOCRISTIANA E HARAKIRI GRILLINO.



E' rinata la DC. Né da il triste annuncio Beppe Grillo, che con un video annuncia: 'Forse questa Italia è formata ancora da generazioni di pensionati che non hanno voglia di cambiare [...] vinci... vincono loro, vincono loro'. Secondo me quest'anno il Movimento 5 Stelle ha promosso in maniera costruttiva il tema dell'onestà in politica, ma gli italiani non ancora comprendono quanto sia importante il ruolo delle opposizioni per una sana dialettica democratica. Molti ex-elettori di Grillo - e non solo pensionati - hanno preferito votare Renzi, perché secondo loro i 5 Stelle non hanno fatto niente da quando sono andati in Parlamento. In Italia sono in genere premiati coloro che governano piuttosto che chi fa opposizione, di qualunque tipo essa sia. 

D'altro canto il Movimento ha avuto la possibilità di prevenire il recente flop elettorale e di cambiare l'Italia stringendo un'alleanza di governo con Bersani. Grillo è convinto che l'ex-segretario Pd volesse istituire un governo monocolore con un appoggio totalmente gratuito dei propri parlamentari. Io ho visto la diretta streaming durante la quale l'ex-leader Pd, l'anno scorso, ha proposto la sua alleanza di governo a Crimi e Lombardi: non ha mai detto di voler escludere i pentastellati da un suo eventuale esecutivo. Se i 5 Stelle avessero governato con i democratici, avrebbero potuto portare i propri esponenti al Viminale o a via XX settembre, Napolitano non sarebbe stato rieletto e Berlusconi sarebbe scomparso prima del tempo. 

Grillo ha perso perché ha inasprito i toni rivoluzionari dell'anno scorso, che hanno spaventato l'elettorato moderato. Ha detto, inoltre, troppo spesso che l'Italia non dovrebbe pagare gli interessi sul debito pubblico, senza comprendere la catastrofe che ne deriverebbe. Se l'anno scorso non aveva avversari forti, quest'anno il leader pentastellato ha trovato uno sfidante molto scaltro, che con le sue promesse è riuscito a carpire voti di un elettorato composito di sinistra, destra e centro. Renzi ha intercettato il voto del ceto imprenditoriale stringendo accordi con Confindustria e mettendo a tacere la CGIL. Ha carpito il voto della middle class con una mancia elettorale di ottanta euro, contribuendo ulteriormente all'indebitamento del Paese. Se Renzi vuole davvero governare fino al 2018, dovrà investire tutte le nostre risorse nella crescita: gli italiani dovrebbero avere almeno ottanta euro in più non solo il prossimo mese ma nei prossimi decenni. 

Se Renzi vuole davvero cambiare questo Paese, dovrà incentivare università e ricerca, dovrà fare in modo che gli intellettuali italiani possano collaborare di più con il mondo delle imprese. Non dovrà lasciare le giovani menti senza un futuro, nell'attesa che lascino l'Italia per contribuire alla ricchezza di altre nazioni. Renzi ha avuto l'innegabile pregio di intercettare molti consensi in maniera trasversale, proprio come ha fatto la Democrazia Cristiana. Ma, come i democristiani, rischia di diventare espressione del vecchio establishment corrotto che finge di cambiare tutto per non cambiare nulla. 

Marco Di Caprio.


Nessun commento:

Posta un commento