
Quando Matteo Salvini si è recato in visita ufficiale a Napoli, non è stato accolto positivamente dalla popolazione locale. Se io offendo qualcuno gratuitamente e lo faccio in pubblico senza ritegno, quando poi vado a casa sua posso mica pretendere caffè e pasticcini? Il popolo napoletano ha mostrato carattere e anima, difendendo la propria terra nel passionale stile meridionale. Si è difeso come ha potuto mandando via colui che ha sempre mostrato disprezzo nei suoi confronti. I napoletani non possono e non devono dimenticare le offese a loro rivolte da Salvini. Ma se una buona parte di meridionali condanna e ricorda le invettive razziste del segretario leghista, un’altra parte di meridionali sta con Matteo. Ventiquattromila persone si sono riunite in un gruppo Facebook che si chiama il Sud con Salvini. E' un po’ come dire Napoli con Del Piero o Milan con Javier Zanetti. Non c'è legame. Eppure alcuni meridionali si vendono ai leghisti che con i loro atteggiamenti hanno sempre diviso il Popolo italiano.
I meridionali che stanno con la Lega disprezzano i propri conterranei, perché si vendono per motivi di natura personale al movimento politico che ha sempre acuito la divisione esistente nel nostro Paese. E’ vero che nord e sud non sono mai stati uniti per motivi di natura strutturale e culturale, ma non sarà di certo la nuova Lega a unirli nell'odio contro la diversità. Matteo Salvini è semplicemente un doppiogiochista: guadagna voti al Nord attaccando i meridionali, mentre al Sud si ingrazia la loro benevolenza attaccando gli immigrati. Con l’atteggiamento di Salvini la linea che divide nord e sud tanto decantata o meglio dire cantata da Rocco Hunt, nel suo pezzo è nu juorno buono, al posto di spezzarsi finirà per allungarsi.
Alessio D'Aco
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