mercoledì 22 febbraio 2012

IL POTERE ALL'EPOCA DEL GOVERNO MONTI.

La Marcegaglia tiene a sottolineare che il lavoro va tutelato ma non vanno assolutamente giustificati i fannulloni, coloro che approfittano della normativa vigente che rende difficili i licenziamenti. Il ministro Fornero mette in guardia Bersani, affermando che la nuova riforma del welfare va fatta anche senza l'aiuto dei partiti. Mario Monti, dal canto suo, è deciso a governare in maniera del tutto indipendente dalla politica, che ormai è stata commissariata. 

Il nuovo governo è ormai rappresentante di una piccola parte della popolazione, cioè la classe dirigente del paese, fatta di banchieri, finanzieri, docenti universitari. La politica qui c'entra poco, e se continuerà ad agire in questo modo conterà ancora meno nella sfera pubblica. I sindacati sono deboli e i lavoratori dipendenti sono sempre più sfruttati. L'università sforna una massa di laureati incapaci di assumere un posto di rilievo nella società, che gli permetta di influire sul governo del Paese; in pratica vengono forniti i mezzi ai cittadini per eleggere democraticamente, ma non viene data loro la possibilità di scegliere liberamente il proprio candidato. Questo è dovuto al fatto che la cultura media diminuisce e non aumenta: la scuola italiana si è impoverita inesorabilmente. 

Una ristretta classe dirigente ha deciso di commissariare la politica, perché ha compreso che è solo piena di affaristi e di loschi individui, che difficilmente possono riuscire ad apportare misure decisive per la crescita. Gli industriali ed i banchieri, per non perdere i loro profitti, hanno ora assunto i vertici, promettendo alla politica un buon tornaconto. Ma non sembra disposta a cedere sul mercato del lavoro, perché non è interessata a dare anche un tornaconto ai lavoratori dipendenti. La politica tenterà di porre rimedi, ma non farà cadere il governo di certo per garantire l'accordo con le parti sociali. La politica è capace di far cadere Monti sul taglio ai numeri dei parlamentari, sull'abolizione delle caste e degli ordini professionali, sul mantenimento dei privilegi, ma non sulla condizione del welfare. 

La cosiddetta middle class sta per scomparire: al suo posto milioni di italiani alienati, precari, poco preparati e con pochi strumenti a disposizione per emergere. I nuovi operai del XXI secolo non sono più assunti in fabbrica ma in azienda e gestiscono servizi con contratti a tempo indeterminato. Lavorano più di otto ore al giorno, fanno spesso straordinari e hanno poco tempo libero, perché devono pensare ad aumentare la produzione ed ottimizzare il tempo. Svago e tempo libero sono perdita di tempo; se si svagano un po' di più, sono fannulloni. Tutti devono pensare a perfezionarsi sul posto di lavoro, ambendo a promozioni che spesso non arriveranno. I nuovi operai non escono dai corsi di formazione professionale o dagli istituti tecnici, ma dalle università e da master di specializzazione professionale. Lavorano tanto ma ottengono troppo poco; i loro diritti, soprattutto nel nostro Paese, sono stati persi un po' di vista. 

I sindacati oggi sono deboli, non riescono a tutelarli nella maniera adeguata. La disoccupazione giovanile è diventata inoltre una piaga sociale, dovuta spesso allo scarso valore delle università ed alla poca convinzione con cui esse puntano ad inserire i giovani nel mondo del lavoro. La cultura apre le menti e consente ai giovani di comprendere il mondo in cui vivono. Viviamo in una società in cui l'informazione proviene da ogni dove; ma non è semplice selezionarla nella maniera corretta e dare una giusta interpretazione ai fatti del mondo. I mass media spesso deformano la realtà; per Chomsky i mezzi di comunicazione di massa sono in grado di modificare la nostra realtà nel farci vedere i fatti dalla stessa prospettiva dei centri di potere, delle lobby, che hanno grande influenza sulle notizie. 

Le notizie non sono selezionate ovviamente in base a criteri ontologici; ci sono avvenimenti, che poi sono tenuti presenti mediante diversi approcci epistemici. Imprenditori di successo, grandi catene di aziende e multinazionali stabiliscono l'agenda setting delle news, fanno insabbiare molte notizie che dovrebbero essere in posizione di preminenza ed esercitano un biopotere sulle masse. Per il filosofo Giacomo Marramao, la biopolitica e il biopotere sono sempre esistiti: i più forti hanno sempre condizionato nella storia l'animo dei più deboli. In passato però le classi dirigenti mandavano più spesso gli oppositori a morte: in quei frangenti, quindi, si sarebbe potuto parlare di tanatopolitica. Oggi la neutralizzazione del dissenso avviene mediante altri modi: il controllo delle notizie da diffondere assume certamente un ruolo di primo piano.  

La Fornero farà la riforma del welfare, cercherà di rendere più flessibile un mercato statico. Per lei è necessario farlo, perché pochi investitori stranieri portano capitali in Italia, dove è così difficile licenziare. E' anche vero che il dibattito sull'articolo 18 è fuori luogo, poiché le aziende possono sempre licenziare i lavoratori che vogliono mandare via per motivi economici, tacendo il vero motivo nella lettera di licenziamento. Appena gli italiani perdono il lavoro dovrebbero essere aiutati da ammortizzatori sociali, che dovrebbero aiutarli a trovare un altro posto. Ma non è detto che, se molte aziende licenziano, i licenziati vadano ad assumere i posti nelle aziende di coloro che sono stati costretti ad andar via. Inoltre i costi per nuovi ammortizzatori sociali potrebbero essere un grave peso sul bilancio. L'unica opportunità per il governo Monti di migliorare davvero le condizioni della middle class è la lotte all'evasione, che per ora rimane mera speculazione teorica.

Il welfare ben presto sarà un ricordo del passato secolo. Il futuro dell'Italia, per il governo monti, dovrebbe essere piena di automi pronti ad ottimizzare la produzione ed a stare attenti che il tempo non sia sprecato. Per quadruplicare i profitti dei loro padroni, che lasceranno a loro le briciole e la sola cultura del lavoro indefesso. E nessun'altro tipo di cultura sarà loro concessa nell'inferno di cristallo delle metropoli.

 Marco Di Caprio.

Nessun commento:

Posta un commento