giovedì 23 febbraio 2012

QUIS CUSTODIET IPSOS CUSTODES: MEGAVIDEO E LA LEGGE CONTRO LA PIRATERIA ONLINE..

Megaupload e Megavideo hanno chiuso i battenti da un po' di tempo. Le leggi denominate SOPA e PIPA, non ancora approvate definitivamente dal Congresso americano, hanno bloccato interamente i siti più famosi di file sharing. Il motivo è violazione di copyright: i film non possono circolare sulla rete con questa facilità, perché rischiano di far perdere ingenti profitti alle case di produzione. Per la vecchia Digital Millennium Act si procedeva a rimuovere solo il contenuto illecitato. La SOPA, invece, ritiene responsabili i provider e blocca i siti. Se dovesse essere approvata definitivamente, sarebbe l'avvento della censura su Internet. 

Che Megavideo abbia chiuso è un duro colpo alla libertà di espressione e alla promozione di cultura; infatti si dimentica in questo modo che gli utenti del web hanno potuto fruire gratuitamente di film di alto livello culturale di ogni tempo. Fino a qualche mese fa avevo la possibilità con pochi clic di vedere qualunque importante pellicola della storia del cinema, da quelle di Buster Keaton a quelle di David Lynch. Avevo la possibilità di godere di tutte le opere maggiori del cinema italiano, dei film di De Sica, Rossellini, Fellini, Antonioni, Pasolini. Adesso diventa più difficile cercarli su altri siti. E tutto questo a causa di una legge spazzatura, che ha bloccato la diffusione della cultura. 

Le case cinematografiche sono contrarie alla diffusione di film in rete perché non vorrebbero perdere i loro sporchi profitti; io sarei stato d'accordo, in questo frangente, a rimuovere i film più recenti, e quelli di minore spessore. Ma non riesco ancora a capacitarmi a come sia possibile eliminare tutto un sito per violazione di copyright. La legge SOPA (Stop Online Piracy Act), disegno legislativo in attesa di approvazione dalla Camera dei Rappresentanti, dovrebbe "promuovere prosperità, creatività, imprenditoria e innovazione combattendo il furto della proprietà americana". 


SOPA potrebbe anche colpire i siti che hanno reso possibile pubblicare il contenuto della violazione. Costituisce, quindi, un pericolo per i siti che permettono agli utenti di caricare contenuti: i siti a contenuto aperto, blog e social network. Inoltre rappresenta un pericolo per i siti no profit, che non hanno possibilità di difendersi adeguatamente in tribunale, per via del modesto budget, contro eventuali cause di violazione di copyright.


Perché è stata varata la legge SOPA? Hollywood sa che sta perdendo influenza, sa benissimo di fare cinema spazzatura; le lobby dei produttori in America hanno fatto di tutto per portare all'approvazione per la normativa da parte del Congresso per porre freno alla crisi. Ma ciò non risolleverà le sorti di industria cinematografica californiana. 

Gli indiani e i cinesi sono già superiori in quanto a qualità; tanti nuovi registi indipendenti, grazie al mondo di internet, saranno in grado di emergere più facilmente. L'industria cinematografica vorrebbe che il web fosse depauperato dai contenuti liberi, vorrebbe porre restrizioni per i propri sporchi interessi, e non è certo interessata ad accrescere il livello culturale degli spettatori. Anzi più i film sono poco impegnati e più diventa facile produrli e commerciarli. 

Con la chiusura di Megavideo sarà più difficile fruire sul web dei tanti grandi capolavori della storia del cinema. Per i produttori di film tutti dovrebbero essere obbligati a comprare DVD e Blu Ray. Purtroppo film di alta cultura sono messi sempre in piccole nicchie sugli scaffali, mentre quelli iper-pubblicizzati, spazzatura di infima qualità, possono essere rifilati facilmente ai teenager. I giovani, invece, con Megavideo avrebbero trovato in prima pagina film di grandi autori.  

E' da aggiungere che ora in America e in Europa si punta anche a rafforzare anche la normativa per i download illegali. Teenager che scaricano un paio di volte film protetti da copyright potranno finire in galera più facilmente. Ma chi porterà in tribunale l'industria cinematografica? Questa non solo impedisce la libera fruizione per la crescita intellettuale: ha il totale controllo di ciò che vedi e di ciò a cui pensi. 

Le case di produzione etichettano come amorale scaricare e guardare film in internet, quando poi sono loro a promuovere violenza, stupri, droghe, incesti e tutti i comportamenti più amorali, che poi i giovani seguiranno per loro causa. Se nei tribunali non vanno le infime case di produzione di Hollywood, che sorvegliano i consumi dei fruitori, chi sorveglierà i sorveglianti?  O meglio quis custodiet ipsos custodes, per usare una massima di Giovenale. 

Marco Di Caprio.

1 commento:

  1. La legge sul copyright dovrebbe decadere dopo un dato periodo...nel cinema come nella musica come nella letteratura...svanito l'eventuale successo ogni opera diviene patrimonio dell'umanità intera, e pertanto deve essere acessibile a tutti senza alcuna limitazione...poi starà alla sensibilità di tutti salvare ogni cosa, anche quella percepita come di scarsa qualità (pensiamo se tutti avessero etichettato il Satyricon di Petronio come abominevole: oggi non ne avremmo neanche un frammento). Più che un problema qualitativo, credo sia un problema cronologico: ciò che rende nell'immediato è giusto che ripaghi le spese sostenute per la realizzazione di quel prodotto: dopodiché basta! L'arte non ha prezzo (bella o brutta che sia), e devono farsene tutti una ragione.
    Dovrei pagare io per tutti i brani di Robert Marley che posseggo? E' questo che lui avrebbe voluto? Una mercificazione delle sue canzoni? Io non credo: ciò che è consegnato all'immortalità, non puo' essere irretito da una valutazione economica...

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