Ancora difficile stabilire quale sarà la direzione del Pd. Renzi, dal canto suo, ha deciso di scontrarsi con Bersani, e non mi meraviglio che abbia scelto questi giorni. Il Partito Democratico è in una congiuntura negativa, di grande vulnerabilità. Renzi è contrario al cattolico Marini e a Finocchiaro. Non gli do torto: Marini, ex-Dc, sarebbe un buon candidato per il Pdl e per le gerarchie vaticane.
Renzi ha scritto giustamente ieri (15 aprile 2013) su Repubblica che "non basta essere cattolici per il Colle". Sono d'accordo su ciò che dice Renzi e cito testualmente:
Mi sembra invece gravissimo e strumentale il desiderio di poggiare sulla fede religiosa le ragioni di una candidatura a custode della Costituzione e rappresentante del Paese. Faccio outing: sono cattolico, orgoglioso di esserlo e non mi vergogno del mio battesimo.[...] Rappresento la città, tutta intera, non solo quelli con cui vado alla Messa la domenica [...] La laicità è spesso dimenticata dalla classe politica di questo Paese, spesso collusa con i vertici delle gerarchie ecclesiastiche [...] Chi rivendica spazio in nome della confessione religiosa tradisce se stesso. E strumentalizza la propria fede."
Giusto, ma Renzi, secondo me, ha sbagliato nel sostenere un'opinione che è corretta per un paese con governo presidenziale o semi-presidenziale:
Se la politica non avesse perso i legami con il territorio basterebbe una banalità: due mesi fa Marini si è candidato al Senato della Repubblica dopo aver chiesto (e ahimè ottenuto) l'ennesima deroga allo Statuto del Pd. Ma clamorosamente non è stato eletto
Il Presidente della Repubblica rappresenta l'unità nazione (art.87,co.1), e può essere anche un cittadino qualunque, non per forza un politico, che goda dei diritti civili e politici e che abbia compiuto i 50 anni di età (art. 84.).
Per quanto riguarda Bersani, non capisco la sua necessità di portare un nome condiviso che possa essere votato dal Pdl. E' giusto che Bersani e Monti, dopo il loro incontro di ieri, hanno affermato in una nota congiunta di
"avere convenuto sulla necessità di ricercare la massima convergenza possibile tra le forze politiche per la scelta di un candidato autorevole che possa rappresentare l'unità nazionale, come indicato dalla Costituzione."
Ma non è detto che questo candidato debba essere condiviso per forza con un centro-destra che pretende a tutti i costi la Grosse Koalition. D'altro canto non è chiaro, dopo l'articolo scritto da lui su Repubblica, chi sia il candidato di Renzi.
Il sindaco di Firenza dice di voler riunire attorno a sé la componente laburista del Partito: potrebbe aver deciso di supportare una candidatura (cosa buona e giusta) di Prodi, cercando contemporaneamente l'appoggio dei Cinquestelle. Eppure l'incontro di ieri tra Renzi e Berlusconi a Parma, seppure per pochi minuti, la telefonata di Renzi al Tg5 e la sua partecipazione al programma di Maria De Filippi mi portano a guardare con sospetto il sindaco di Firenze. Così come mi portano a diffidare di Renzi il suo appello agli elettori di tutti gli schieramenti, compresi quelli di centro-destra, e la sua affermazione di non voler mandare in galera Berlusconi.
Ugualmente mi mostro molto critico nei confronti di Renzi, quando sento il Cavaliere parlare bene di lui. In una trasmissione televisiva di Raiuno, durante la scorsa campagna elettorale, alla domanda "Che ne pensa di Renzi?", l'uomo di Arcore ha risposto: "Mi piace. Non è come quel comunista di Bersani."
Questa empatia è ricambiata dal 'rottamatore', che ha deciso ieri di incontrare l'uomo di Arcore in privato, a Parma, durante un evento organizzato dalla Barilla. Penso la vignetta di Ellekappa su Repubblica di oggi sintetizzi bene la mia opinione.
"Che cosa ha detto Renzi a Berlusconi? Non saprei, una cosa tipo missione compiuta? "
Marco Di Caprio.
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