[Per chi tifate? I due redattori a confronto. I due Pd a confronto. Face-to-face, la nuova rubrica liquida].
Prodi si ferma a quota 395 su 496 voti disponibili nell'area democratica. La carica dei 101 franchi tiratori blocca l'ascesa di un ottimo candidato al Colle. Molti hanno messo in dubbio la validità di una sua elezione per questo motivo: "Il presidente della Repubblica è il garante della Costituzione e rappresenta l'unità nazione" (art.87).
Prodi si ferma a quota 395 su 496 voti disponibili nell'area democratica. La carica dei 101 franchi tiratori blocca l'ascesa di un ottimo candidato al Colle. Molti hanno messo in dubbio la validità di una sua elezione per questo motivo: "Il presidente della Repubblica è il garante della Costituzione e rappresenta l'unità nazione" (art.87).
In questa situazione politica nessun candidato rappresenterà l'unità perché il Paese è irrimediabilmente diviso; le uniche scelte condivise tra centro-sinistra e centro-destra sarebbero collante della peggiore vecchia politica e il peggiore degli inciuci. Meglio eleggere un candidato di grandi requisiti piuttosto che un referente bipartisan di un sistema politico colluso, corrotto e marcio.
Prodi non rappresenta la nuova politica, non lo metto in dubbio, ma è il meglio che la vecchia politica ha saputo offrire. Solamente il recupero del miglior passato e della migliore tradizione può portare un futuro migliore. I più acclamati poeti del Novecento hanno ripreso l'esperienza dantesca, i più grandi musicisti contemporanei hanno riletto Bach e Wagner e i più grandi registi hanno attinto alle avanguardie degli anni 20, all'espressionismo tedesco o a film poco noti dei decenni precedenti.
Se si fosse data maggiore fiducia al Professore nel decennio precedente, non saremmo in questo stato di disordine.
Prodi ha governato circa quattro anni, tra primo e secondo mandato, a differenza degli otto, quasi nove, dell'uomo di Arcore. Il governo Prodi I è stato un ottimo governo: ha varato misure per l'occupazione, ha risanato i conti in vista dell'ammissione dell'Italia all'Euro. Purtroppo il Governo Prodi II non ha avuto lo stesso successo, perché ostaggio di una maggioranza frammentata. Da quando il suo centro-sinistra non ha governato in Italia, la situazione economica è precipitata (tratto da Wikipedia:declino economico italiano). L'economa italiana non è in recessione in congiuntura solamente dall'inizio della crisi economica globale, ma dal 2001, anno in cui il Cavaliere è diventato presidente del Consiglio. Fino ad allora i governi di centro-sinistra (dal 1996 al 2001) avevano ben tenuto il Paese da un punto di vista economico. (confronta i dati sulla crescita del PIL nel periodo 1996-2000, anni del centro-sinistra, e 2001-2005, anni del governo B. (su Wikipedia: Dati macroeconomici italiani).
Se proprio vogliamo dire la verità, Prodi è stato un ottimo uomo di governo e non solo. Nel 1963 iniziò la sua carriera accademica come assistente alla cattedra di "Economia Politica" della facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna. Nel 1974 è stato chiamato dall'Università di Harvard come visiting professor. È stato anche visiting professor presso lo Stanford Research Institute. Ha insegnato presso il Johns Hopkins University - SAIS - Bologna Cente e alla Brown University. E' stato designato dai governi europei alla Commissione Europea, con un ampio consenso e trasversale, sia da destra che da sinistra.
Prodi è stato eletto nel 2001 Commissario Europeo dell'economia sia dalle destre che dalle sinistre europee. Ban Ki-moon, segretario generale dell'ONU, gli ha conferito nel 2008 l'incarico di presiedere un nuovo Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana per studiare il rafforzamento delle missioni di peacekeeping. L'anno scorso Ban Ki-moon ha conferito a Prodi un nuovo incarico, ovvero quello Inviato speciale dell'Organizzazione per la crisi nel Mali, travolto da una guerra civile.
Io direi che il suo curriculum sia più eloquente di quanto non possano essere mie considerazioni personali: è una persona che gode di ampia stima a livello accademico ed internazionale, uno degli italiani più influenti al mondo. Se poi il suo nome è infangato tra le lotte fratricide in Italia, tra politicanti e intrighi di palazzo, è meglio che non sia stato eletto per un incarico che avrebbe accettato, e direi giustamente, a malincuore.
Non è accettabile l'attuale situazione italiana. La nostra è una società dove non è premiato il merito, dove migliaia di ricercatori universitari sono sottopagati, dove sono più rispettati buffoni e saltimbanchi, giullari e pseudo-comici da baraccone. Il nostro è un paese dove la politica è per chi non ha nient'altro da fare nella vita, dove la politica è modo per sostentarsi piuttosto che per dare il proprio contributo alla società.
Una società fatta di cupezze, illazioni, degrado. Dove non conta più il talento, ma l'apparire, nel modo più buffonesco e volgare, in cui arte, musica e letteratura sono disprezzate, così come lo è la tradizione e il passato senza i quali non esiste propulsione verso il futuro. Dove non c'è rispetto per i vecchi che hanno dato la loro parte migliore di sé e per le giovani promesse del domani. Un paese dove solo i vecchi disonesti e i giovani impreparati avanzano.
In merito alla mancata elezione di Prodi vorrei concludere con una citazione dai Salmi: "Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavato / nella rete che hanno teso s'impiglia il loro piede". Ma ora è arrivato il momento di dire basta. Se i democratici non sono riusciti a fare eleggere Prodi, io mi rivolgo agli stessi: che votino Rodotà, altra persona preparata e influente, non quanto Prodi, di cui lo stesso costituzionalista è grande estimatore. Questa è la loro ultima chance per contare qualcosa e formare un nuovo governo, oppure sarnno gli stessi democratica a volere che la generazione perduta dei giovani non si ritrovi.
Marco Di Caprio.
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