sabato 4 maggio 2013

La Pagina della Sfinge: no, non è la Settimana enigmistica ma la Generazione altruistica.




Questo web che ci assale ogni giorno come un oceano troppo fluido è l’Enigma.
Propongo un quesito logico-matematico da risolvere con la massima serietà (prego i lettori di aiutarmi senza pensare a leziosità):
-          A. Dal web passa la proposta Rodotà. Sono solo 4.000 voti. Arriva un uragano e sollevazione popolare all’unisono ma dietro ciò si nascondono solo questi voti. Allora la quantità di voti è inversamente proporzionale al rumore?
-          B. Dal web (e dalle strade) passa l’insofferenza Berlusconi. E’ ancora il 30% dell’elettorato che lo vota. MA tutti tacciono. Nessuno lo sopporta. Vignette, ironie, satire, doppi sensi e inasprimento dei toni verso il PDL[1]. Allora di nuovo stiamo all’inversamente proporzionale?
Sono giorni che penso e trovo la soluzione nel titolo del nostro blog che sembra suonare come un rimprovero o una visione pessimistica. In realtà anche Proust scrisse “À la recherche du temps perdu” (Alla ricerca del tempo perduto[2]): noi siamo una generazione che è stata dissolta nel vento da qualcuno che ci ha preceduto. È indubbio che siamo vivendo una frizione forte come quando metti la seconda e vai a 90 km/h: le nuove generazioni vivono peggio rispetto alle generazioni dei nostri padri e dei 30/40enni che hanno beneficiato di un livello molto alto e molto confortevole di vita. Non pensando alla nostra generazione: una generazione che urla e si ritrova, che non è perduta perché ha bisogno di ritrovarsi nell’umanità e nell’unione per poter ricominciare a sperare. Siamo sconfortati dai dati economici-finanziari, dalle false promesse: siamo la generazione allevata a pane e Televisione e che alla fine ha rifiutato categoricamente il modello proposto dalla tv incarnato dal signor Silvio. E da buon show man quale è sempre stato, conduce ora una nuova campagna elettorale degna dei migliori autori di programmi televisivi: se lo scontro con Prodi in tv attraverso le tribune politiche appariva come un grande ring in cui i combattenti riprendevano a colpi di parole strategie gladiatoriche d’attacco e difesa , ora siamo invece al thriller macabro che simula la ghigliottina francese: una grande pistola puntata contro il Governo Letta in cui la pallottola è targata IMU. Ulteriore prova che lo show man conduce di nuovo un programma televisivo elettorale in cui noi pubblico, da tifosi quali eravamo diventiamo spettatori nella piazza davanti all’esecuzione capitale. Ammirazione per codesto genio politico, purtroppo. Perché riprende punti, riacquista credibilità, risorge e è di nuovo sulle copertine patinate e non. Ma perché? Eccola lì la frizione, eccola lì la generazione. La nostra generazione non c’entra granché: noi non abbiamo nulla da perdere, non abbiamo una prima casa e sogniamo solo un futuro e un lavoro, ammortizzatori sociali per la nostra futura famiglia, sanità e istruzione, strade nuove e senza groviere di asfalto. Non abbiamo soldi sotto il mattone e cerchiamo solo il contratto IN un tempo indeterminato per poter cominciare da qualche parte, con qualche speranza. Ma allora chi vede in Silvio la salvezza? Chi è stato prima di noi, chi non ha saputo gestire il benessere, la produzione, la legalità, la burocrazia (non si facciano assiologie, non sono qui per questo, solo una visione storicistica). Ed ecco che la nostra Generazione, quella ritrovata nel tempo perduto dai precedenti, è quella che si ritrova: ha l’illusione che il vintage va di moda (e non è riuso di coloro che ci hanno preceduto), che con il riciclo si possono fare cose homemade molto più alla moda che gli oggetti appena laccati in fabbrica, che la bici vale più che un BMW. Che dire? Quale è la Generazione perduta carissimi? Io ho speranza in questa Generazione, nella mia generazione, con sogni su carta riciclata e a volte accartocciata ma che dobbiamo avere il coraggio di riprendere dal cestino per far unire tutti i pezzi in grande collage collettivo. Di uscire e cominciare dalla nostra risorsa umana, l’umanità che gli altri hanno smarrito in una giacca e cravatta che stringe il nodo sempre più. 
Miriam Di Carlo.
Silvio Berlusconi in 3 generazioni a confronto. La prima è quella che incarna il giovane che c'era prima di noi. Grottesca trasformazione non ecosostenibile, il botox è una tossina cancerogena. Purtroppo ha vissuto una giovinezza di calvizie e una vecchiaia di foltezza. 







[1] Tra al’altro riporto questa considerazione degna di nota e pregio rilevata dal web: scoprire chi ha votato Berlusconi è come tentare di capire chi ha scureggiato in ascensore.
[2] Chi ne fosse interessato c’è un’ottima edizione uscita presso la Einaudi Editore con traduzione di Natalia Ginzburg. 

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