lunedì 10 giugno 2013

DOMANI E' UN (ALTRO) GIORNO.

Sedici a zero. Nessuna scusa per il centro-destra; persino a Treviso ha trionfato il candidato del Pd. Nonostante tutto non sono sicuro che abbia ragione Letta sul fatto che il governo sarà rafforzato da questa vittoria. Pd e Sel, ai ballottaggi, erano uniti, mentre a livello nazionale il primo sostiene l'esecutivo e il secondo è all'opposizione.

Forse Quello lì, dopo questa cocente sconfitta, starà in silenzio per qualche giorno: eviterà di imporre, almeno per qualche mese, ulteriori proposte shock, come quella della sospensione dell'Imu. La mia ipotesi, però, è solo una possibilità tra tante. Purtroppo forse il Cavaliere non rinuncerà ad opporsi a provvedimenti anti-corruzione, aspetto su cui già il Governo Letta è stato abbastanza reticente. Non rinuncerà a solamente minime variazioni sul Porcellum. Farà varare, come previsto, una maggiore tassazione sul lavoro, piuttosto che detassazione sul settore edilizio e sui beni di lusso. In pratica, questi ballottaggi influiranno sulla forma con cui il centro-destra comunicherà, ma non sul contenuto semantico della comunicazione.

Domenica Letta ha affermato, dopo i consigli anti-europei in campo economico di Quello lì: "Non comanda Berlusconi." Precisazione non necessaria, a meno che non sia vero il contrario. Se il vice-premier di questo Governo è Alfano, che è un burattino nelle mani di Quello lì, perché il Cavaliere non dovrebbe comandare? Forse Quello lì non decide la politica estera, anche perché non ne ha motivo, ma sfrutta a suo vantaggio un tipo di politica populista e anti-europeista, la quale trova molti adepti a livello popolare. Inoltre controlla di gran lunga la politica interna, tutto per difendere i propri interessi. E dov'è la novità?

Il centro-sinistra ha vinto in 16 comuni d'Italia. Ciò è ineccepibile. Sono finalmente contento soprattutto del fatto che Alemanno, dopo 5 anni di immobilismo, andrà a casa. Cinque anni in cui nessuna opera pubblica di rilievo è stata fatta. E' stato solamente inaugurato il ponte sull'Ostiense, che è un'opera iniziata sotto l'amministrazione Veltroni: una vergogna, se non fosse stato completato. Un quinquennio in cui la linea C della metropolitana, prevista per il 2011, non è stata completata ma nemmeno aperta, né in centro e né in periferia. Cinque anni di immobilismo, o meglio di sperpero dei fondi dei contribuenti Ma per il resto, che cosa cambierà a livello nazionale? Niente, domani è un altro giorno, immobile e politicamente statico come oggi.

Marco Di Caprio


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