Grillo ha proposto di votare un premio, il microfono di legno, per il peggiore giornalista. Continui sono diventati gli attacchi alla stampa da parte del leader dei 5 Stelle. Secondo me, queste sortite sono davvero inopportune. E' giusto che si difenda la libertà di informazione, che in Italia è minacciata dalle reti dell'ex-premier. Ma a chi giova? Grillo combatte Quello-lì da quando il M5S è comparso sulla scena politica, ma spesso è sembrato essere il suo migliore alleato, piuttosto che avversario.
Perché Grillo lancia un sondaggio sulla libertà di stampa, se allontana tutte le telecamere indistintamente dai suoi comizi? Perché chiede chi è più fazioso e chi meno, se dice di non avere fiducia nei giornalisti italiani? Il suo qualunquismo lancia un messaggio nocivo all'elettorato: tutti sono come i dipendenti Mediaset. E così facendo, Grillo rende i suoi elettori non lettori, spingendoli a non avere una propria coscienza critica ma ad obbedire solo ai suoi dogmi e ai suoi mantra.
Nel novembre del 2010, per difendersi dalle accuse a sfondo sessuale, l'allora premier disse "Non leggete i giornali, vi imbrogliano": . Non è stata la prima volta che si è scagliato contro la stampa: avrei un lungo elenco da proporre, ma proporrò solo altri due esempi. Già nel 2005 Quello-lì affermò, senza vergogna, a Ballarò che la sinistra aveva in mano tutto, giornali, radio e televisioni, strumenti di una persecuzione mediatica verso di lui. In un convegno dei giovani del Pdl, nel settembre del 2009, poi consigliò loro da buon padre: "Non leggete i giornali, è tempo sprecato".
Perché Grillo lancia un sondaggio sulla libertà di stampa, se allontana tutte le telecamere indistintamente dai suoi comizi? Perché chiede chi è più fazioso e chi meno, se dice di non avere fiducia nei giornalisti italiani? Il suo qualunquismo lancia un messaggio nocivo all'elettorato: tutti sono come i dipendenti Mediaset. E così facendo, Grillo rende i suoi elettori non lettori, spingendoli a non avere una propria coscienza critica ma ad obbedire solo ai suoi dogmi e ai suoi mantra.
Nel novembre del 2010, per difendersi dalle accuse a sfondo sessuale, l'allora premier disse "Non leggete i giornali, vi imbrogliano": . Non è stata la prima volta che si è scagliato contro la stampa: avrei un lungo elenco da proporre, ma proporrò solo altri due esempi. Già nel 2005 Quello-lì affermò, senza vergogna, a Ballarò che la sinistra aveva in mano tutto, giornali, radio e televisioni, strumenti di una persecuzione mediatica verso di lui. In un convegno dei giovani del Pdl, nel settembre del 2009, poi consigliò loro da buon padre: "Non leggete i giornali, è tempo sprecato".
Ora Grillo cosa chiede ai suoi elettori, di non leggere i giornali? Anche se non lo fa in maniera esplicita, mentre denigra il mezzo stampa, autorizza le persone a credere che i giornali siano tutti uguali, e in negativo. L'Italia è secondo le statistiche al 69esimo posto in graduatoria per la libertà di stampa (Freedom House), e ciò non è un segreto. Tutto questo è dovuto all'opera di Quello-lì, che ha fatto un uso strumentale del mezzo stampa per salvaguardare i suoi stretti interessi personali. Ma forse non è solo il Joker un problema notevole per la stampa italiana.
Grillo, secondo me, rimane troppo sul vago: attacca tutti, in maniera qualunquista, ma non specifica bene mai nulla. Ciò che rende il mondo della stampa insopportabile, in Italia, è l'intreccio tra politica e giornalismo, indissolubile, come se fossero una cosa sola entrambe. Questo è comprovato dal fatto che molte sono le notizie di politica interna sui nostri quotidiani e pochissime quelle di politica estera (come esplicato da Raffaele Nappi, giornalista del Corriere dell'Università, nella sua tesi di laurea ). Molti quotidiani sono di partito, altri ricevono finanziamenti dai partiti, e quasi tutti finanziamenti pubblici. Di questo Grillo ha già parlato, e su questo sono d'accordo con lui. Ma il leader 5 Stelle attacca tutti indiscriminatamente, soprattutto quelli che criticano aspramente la gestione esclusiva e non trasparente del suo partito. Grillo provi ad accettare qualche critica, altrimenti, al posto del microfono di legno, i visitatori del suo spazio web voteranno il sito di legno.
Marco Di Caprio.
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